Visitate qualsiasi supermercato e probabilmente troverete moltissimi oli d’oliva color oro, molti con etichette pittoresche che dichiarano che l’olio è italiano ed extra-vergine.
Ma il business dell’olio d’oliva in Italia è a rischio, a causa della cosiddetta “Agromafia“, un fenomeno che si stima che possa costare oltre 14 miliardi di euro all’anno. Ciò significa che parte dell’olio di oliva che troviamo non è così puro come sembra.
Guy Campanile, produttore italo-americano, non era mai stato in Italia durante la raccolta delle olive e dice che ama alla follia il vero olio extra vergine di oliva. “All’interno dei frantoi si resta colpiti da questo straordinario aroma di olio di oliva così piacevole”, dice. “Non so cosa sia, ma è una sensazione quasi primordiale da quanto è bella”.
Il vero olio extravergine di oliva proviene esclusivamente dalla prima spremitura della raccolta delle olive e non contiene additivi. “Quando lo vedi in Italia, è di un colore verde quasi luminescente”, dice Campanile. “Sembra qualcosa di mai visto prima, e qualcosa di mai assaggiato prima”.
Purtroppo, quando l’olio viene esportato, spesso perde la sua lucentezza, a causa di una cattiva conservazione o persino manomissione. Il giornalista Tom Mueller, che ha studiato il settore, stima che parte dell’olio venduto come extravergine in Italia e il 75% di quello venduto negli Stati Uniti non soddisfa i parametri di legge per l’olio extra vergine di oliva.
Il tipo più comune di frode, spiega Campanile, consiste nel mescolare l’olio extra-vergine di oliva italiano con oli di qualità inferiore provenienti dal Nord Africa e dal Mediterraneo. In altri casi, una bottiglia etichettata “olio extravergine di oliva” potrebbe non essere olio d’oliva, solo un olio di semi di girasole che sembra e sa di olio d’oliva con qualche goccia di clorofilla e beta-carotene.
“La frode dell’olio va avanti da secoli”, dice Campanile. “La differenza ora è che la catena di approvvigionamento alimentare è così vasta, così globale e così redditizia che è facile per i malintenzionati introdurre oli d’oliva alterati o mescolare oli di qualità inferiore all’olio extra vergine di oliva”.
Quindi, cosa occorre fare? Campanile ha qualche suggerimento. Per cominciare, dice, guardare da vicino l’etichetta. Può mostrare un paesaggio italiano, ma l’olio effettivamente viene prodotto in Italia? Se sì, dove? Campanile dice che la miglior regione di provenienza dell’olio extravergine di oliva è la Toscana.